Giorgio Galgano

Illustrazioni di emozioni

Giorgio Galgano è un giovane artista dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Esprime la sua visione attraverso illustrazioni a due dimensioni e non. Il suo obiettivo è quello di arrivare a più persone possibili e far suscitare loro nuove emozioni.

Giorgio Galgano

PRESENTAZIONE

-Allora… raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei, quanti anni hai?

Mi chiamo Giorgio Galgano , in arte G.uG.ol, ho 26 anni e vengo da Pozzuolo Martesana, un piccolo paese nella provincia di Milano.

-Di cosa ti occupi?

Sono sempre stato una persona molto creativa e con il tempo ho cercato di impiegare le mie capacità impostando una strada a metà tra l’arte e la grafica commerciale. Di fatto sono grafico, ma anche illustratore e mi occupo di vfx o animazione, se capita. Negli ultimi due anni ho dovuto sviluppare anche competenze imprenditoriali per iniziare la mia attività come artista.

INTERESSI

-Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?

Vivo le mie giornate di musica, ne ho molto bisogno specialmente per isolarmi quando devo disegnare. Ascolto di tutto, ma il genere che prediligo è il punk, ho anche creato dei gruppi musicali negli anni in cui ho cantato e  per la quale ho scritto i testi. A causa della pandemia ho dovuto mettere in secondo piano molti progetti musicali, ma sicuramente tornerò a suonare un giorno. Mi è difficile scegliere un gruppo preferito, dipende dal genere. Trai miei gruppi preferiti ci sono i Nofx.

‘incubi in cubi’

-Un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?

Ralph Spaccatutto.

-Qual è la forma d’arte che preferisci?

Penso di essere ancora molto legato alla pittura tradizionale, se si parla di estetica pura. La pennellata, i diversi materiali e texture, se combinati bene, suscitano ancora molte emozioni e grande rispetto per chi ha prodotto l’opera. Sono molto affezionato anche all’animazione 2d. Mi piace però in generale ogni forma di espressione originale, infatti più che il medium in sè io apprezzo l’idea.

 -C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?  (da andare a vedere/ a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..)

Considero Christian Van Minnen una vera e propria fonte di ispirazione. Prima o poi vorrei andare ad una sua mostra.

-C’è un momento della giornata che ti piace particolarmente?

Per disegnare, le prime e le ultime ore del giorno; tra le 22 e le 2 del mattino.

‘Sondaggio’

LAVORO

-Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?

La creatività mi ha sempre guidato, credo, verso una strada in cui posso esprimermi al meglio. Avendo frequentato un liceo artistico sono entrato in contatto presto con una moltitudine di tecniche e medium. Da lì a poco ho cominciato a selezionare le cose in cui mi ritrovavo più a mio agio.

-Da dove ti è venuta l’idea e come ci sei arrivata\o?

Frequentare l’Accademia di Brera è stato fondamentale per realizzare il fatto che il mondo dell’arte è tutto ciò di cui ho bisogno e di cui voglio far parte.

Multiple wounds, 2022

-Un’emozione che sapresti nominare mentre lavori?

Nel mio lavoro vi è spesso della rabbia, un’emozione che nel mondo reale fatico a mostrare. Ho iniziato a credere che si manifesti naturalmente nelle mie opere.

-Che cosa sentivi necessario: fare qualcosa di diverso, oppure andare oltre? Avevi un’idea chiara di quello che bisognava fare?

Ho sentito essere necessario andare oltre. Guardandomi intorno vedevo pochi artisti che osavano uscire da determinati schemi. Io non so dire se ci sono ancora riuscito ad “andare oltre”, ma sicuramente un obiettivo che voglio raggiungere.

Out of nowhere, 2020

-Prima di cominciare a lavorare hai già chiara l’idea di come sarà il tuo lavoro? Oppure è quando cominci che hai un’idea di quello che farai?

Per me è fondamentale sapere prima cosa voglio trasmettere o realizzare con le mie opere altrimenti finisco per perdere molto tempo e ottenere poco.

-Che ruolo svolgono i titoli per te? E quando li assegni? Di solito i titoli vengono prima o dopo che hai finito il tuo lavoro?

Ci tengo molto ad i titoli poiché sono parte integrante del mio lavoro. Spesso i titoli sono stati il fulcro di un’opera, altre volte arrivano a metà strada.

-Quale sarebbe il loro significato?

Spesso i miei titoli sono didascalie all’immagine, cosa che mi piace molto anche se un po’ infantile ma aiuta un occhio poco allenato a decifrare l’immagine.

Il lavoro finisce quando riesce ad assomigliare quanto più all’immagine che avevo generato nella mente, anche se a volte prende una strada sconosciuta e in quel caso spesso mi risulta finito prima del dovuto.

Slave, 2021

-Ti capita di doverti fermare mentre stai lavorando, perché non hai in casa il tipo di pezzo o di materiale che ti serve, e di dover aspettare finchè non lo trovi?

Mi è capitato ed è assolutamente frustrante. Ormai ho imparato a gestire la cosa e quindi per i progetti di solito non ho più problemi.

-Quale lavoro secondo te funziona di più rispetto agli altri?

Per me è fondamentale l’originalità di un’idea e se veicola qualche importante messaggio è ancora meglio.

-Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?

Lavoro molto intorno a uno specifico tema, che è la contraddittorietà della natura umana, come animale-non animale. Da qui si diramano una serie di concetti che mi portano a immaginare una situazione, che in seguito cerco di riprodurre.

Portrait 2′

-Hai fatto un percorso all’accademia di Belle Arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovata? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.

L’accademia è stata un vortice potentissimo di influenze ed esperienze. Ho un ricordo molto positivo di cosa mi ha offerto e sono dell’idea che non sia adatta a tutti. Se non trovi qua quello che cerchi, ha tanto da offrire o almeno per me è stato così.

-Qual è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?

Forse risale a qualche anno fa quando ancora facevo illustrazioni a tutto spiano. Il mio preferito è quello che sto realizzando da parecchio tempo ormai, anche se non è un singolo lavoro.

‘Portrait 1’

INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

-I social sono ormai una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?

Credo sia molto soggettivo quanto siano importanti i social, ho visto artisti vivere usandoli come vetrina, a volte anche soccombendo ad essi, altri invece non li toccano proprio eppure hanno il loro giro di commissioni e clienti. Io sicuramente li sfrutto e la mia vera frustrazione è legata al fatto che non ci sia un vero e proprio social funzionante dedicato solo all’arte. Sarebbe una gran bella cosa, non dover postare e apparire in mezzo a contenuti di ogni genere. 

-Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e su ciò che produci?

L’accademia l’ho frequentata da pendolare, ed è stata un’esperienza folle. Ora vivo a Milano e sicuramente pensi di stare qui. Percepisco una forte competitività con gli altri artisti: come nel panorama naturale è una lotta.

-Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?

Sto lavorando da tempo ad una serie di sculture collezionabili che uscirà proprio a breve. Gli obiettivi che mi ero prefissato mi stanno portando verso lo sviluppo di qualcosa di animato, ma è presto per parlarne.

-Quali sono i progetti che non sei ancora riuscito a realizzare?

I progetti più grossi e dispendiosi, che richiedono un lavoro di team e anni di progettazione, per ora sono a metà strada. Vedremo tra un po’ come va.

zpic, 2021

-Cosa significa per te essere artisti oggi?

Saper parlare a quante più persone possibili e saper intrattenere. L’arte non è più uno strumento elitario, ormai la si trova ovunque, nelle forme più disparate.

-Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri frequentanti o che hanno frequentato Brera?

Come sempre Lugosis, Vinci Cardona ,un mio compagno di corso fortissimo, e Demetrio Mese, che sta facendo belle cose in questo periodo.


Ringraziamo Giorgio Galgano per aver risposto alle nostre domande, continuate a seguirlo sul suo profilo Instagram.

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