Mai Gurewitz

Mai Gurewitz è una giovane pittrice israeliana che trasforma il dolore in bellezza. Dopo aver superato una grave malattia, la sua arte riflette la sua lotta interiore tra fragilità e coraggio. Con i suoi dipinti, vuole comunicare un messaggio di speranza a chi ha vissuto esperienze simili alla sua.

Giulia Gentilcore

“Una compagna silenziosa”: ecco come l’artista Giulia Gentilcore definisce l’arte in relazione a se’ stessa. Per lei, le sue opere sono un conforto, una sfera libera e protetta in cui riesce ad esprimere tutto ciò che non riesce a far uscire e a tenersi dentro. L’arte dell’incisione e della stampa diventa così per lei qualcosa di unico per raccontarsi e creare opere uniche capaci di comunicare con linee piene di sentimenti e di significati più profondi rispetto alla loro semplice apparenza.

Benedetta Stablum

La produzione artistica di Benedetta Stablum è molto varia: spazia tra collage, dipinti astratti e immagini figurative. La mutevolezza contraddistingue la sua poetica, tanto nell’indagine della pura sostanza pittorica delle opere non figurative dal carattere acquarellato quanto nell’abbozzo di volti e, soprattutto, di corpi. Questi ultimi vengono letti come una materia che muta e viene plasmata in relazione allo spazio della tela. Tutto è un continuo divenire.

Giuseppe Martire

Le opere figurative di Giuseppe Martire, giovane studente dell’accademia di Belle Arti di Brera,  catturano frammenti e visioni di realtà che vengono sviscerati e impressi con colori squillanti sulla superficie delle tele. Le linee dinamiche dei bozzetti e le pennellate espressionistiche descrivono istintivamente figure quotidiane, emozioni, contesti noti: delineando tasselli di vita.

Anna Zilioli

L’espressività di Anna Zilioli passa per delicati contrasti di luci e di ombre, per dettagli impressi con l’obbiettivo fotografico e per i tratti del disegno che permettono al progetto di assumere una forma. La sua ricerca si muove dall’osservazione del mondo naturale, dando vita a opere dense di spessore in cui le forme immortalate spesso giocano a divenire echi astratti e atemporali. 

Dana Bordoli

L’Arte per Dana Bordoli è un mezzo per raccontare silenziosamente se stessa. La tavolozza sintetica e cupa, la predilezione verso linee di disegno istintive e l’inserimento di materiali eterogenei come pezzi di giornale, fanno delle sue opere dei racconti, delle traduzioni del mondo tramite il suo peculiare sguardo e perdono così qualsiasi volontà classificatoria, per darsi alla completa soggettività. 

Elio Guazzo

Le immagini che Elio Guazzo, studente di pittura all’Accademia di Belle Arti milanese, evoca nelle sue opere figurative sono simili a miraggi. Sagome che si prefigurano come apparizioni volatili, parlano di una presenza che è anche assenza. I suoi soggetti nascono così dalla superficie: imprendibili, impalpabili e leggeri. 

Sarah Catalano

La produzione artistica di Sarah Catalano è estremamente evocativa. Le opere figurative di questa giovane artista sono infatti permeate di sensazioni, impresse sulla tela con i toni neutri della terra nella forma di ritratti o di nature morte. La ricerca del dettaglio si alterna così a momenti sfumati che sanno di echi lontani. La superficie trascolora come fosse fatta di ricordi.