L’alfabeto artistico di Mario Cerrone è un intreccio di archetipi lontani: l’arte ellenica e cicladica, così come l’iconografia bizantina, rappresentano le fondamenta di una ricerca che mira a fondere il contemporaneo con le radici dell’antico. Forme flessuose, colori liberi, echi a tempi remoti, tutto parla della volontà di raccontare la sua origine nelle proprie opere, in una narrazione artistica che non mira alla perfezione formale quanto, piuttosto, a quel caos dinamico e vitale che è l’arte delle origini.
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Michele D’Amico
Le opere di Michele D’Amico nascono dalla curiosità del volersi mettere alla prova. Si dà così vita a composizioni abitate da soggetti con occhi grandi ed espressivi e in cui il colore, vitale e brillante, si configura come un tratto dominante.