Irene Lupia

Natura e libretti d’arte

Irene Lupia è una giovane artista dall’animo gentile e delicato appassionata di grafica d’arte. Irene ama  disegnare, incidere, stampare e fare calcografie, queste attività sono per lei  una forma di riflessione silenziosa ma in fondo visibile. Ha un laboratorio artistico dal nome ‘La tana dei lupi gentili’ insieme alla sua amica Giulia Gentilcore, luogo d’arte e di condivisione. Si diletta principalmente nella creazione di originali libretti d’artista i cui disegni riprendono gli elementi della natura, il modo in cui interagiamo con essa, l’antropocene e il luoghi dove ha sempre vissuto.

Foto dell'opera antopocene, foglio con su scritto antopocene e una descrizione, rappresentazione del lavoro di Irene Lupia sulla natura e sull'antropocene
Antropocene, Irene Lupia, 2021

PRESENTAZIONE

-Allora… raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei, quanti anni hai?

Ciao, il mio nome è Irene Lupia, sono nata 27 anni fa nel profondo sud Italia e ho trascorso gli anni dell’infanzia in un piccolo paese tra le colline della costa tirrena della Calabria, non distante dal mare. All’età di 9 anni mi sono trasferita in provincia di Novara, sul fiume Ticino. Porto dentro l’amore per la terra che ho lasciato, aspra e selvatica, e quella che ad oggi ancora mi ospita, boschiva e con grandi montagne all’orizzonte.

Stampa serigrafica dal titolo 'sono senza ( sesto) senso del 2022 creata da Irene Lupia e Giulia Gentilcore per la tana dei lupi gentili
Sono solo senza ( sesto ) senso, Irene Lupia, 2022

-Di cosa ti occupi?

Da diversi anni io e l’artista Giulia Gentilcore, mia amica e collega, siamo impegnate nell’avvio di un laboratorio di stampa e grafica d’arte. Fin dai tempi della nostra formazione in Accademia abbiamo concepito “La Tana dei lupi gentili” (questo il nome del progetto) come un luogo d’arte e condivisione, uno spazio in cui poter coltivare la nostra passione ma che rimanga al contempo aperto a professionisti, appassionati o chiunque voglia farsi coinvolgere. Speriamo possa diventare presto una realtà ed essere quel luogo di scambio, aggregazione e fermento culturale che abbiamo sempre sognato. Parallelamente porto avanti la mia ricerca artistica e mi dedico all’insegnamento di discipline grafiche in una scuola superiore.

Opera composta da un collage di disegni di animali che rappresenta il laboratorio di Irene e Giulia dal nome 'La tana dei Lupi gentili'
Ma, da animali gentili quali sono, Irene Lupia e Giulia Gentilcore 2021

INTERESSI

-Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?

Certo, la musica mi piace. Includo nei miei ascolti chiunque mi generi curiosità, senza precludermi nulla. Più di frequente mi ritrovo forse ad ascoltare cantautorato o musica blues, ma a ben pensarci credo sia solo perché più facilmente assecondano i miei stati d’animo. In ogni caso, ammiro chi compone musica.

-Un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?

È una domanda difficile. Ne cito uno che porto nel cuore: “Caro diario” di Nanni Moretti. Diviso in tre capitoli, tocca tematiche quali la fedeltà a sé stessi o la ricerca della quiete, come in Isole, il secondo dei tre capitoli e forse il mio preferito, che vede come coprotagoniste le Eolie.

Collage fatto da Irene Lupia che riprende il libro d'artista 'Là dove era il mare', libro facente parte della collana composta da tre libri sul tema dell'antropocene
‘Là dove era il mare’, Irene Lupia, 2021

-Qual è la forma d’arte che preferisci? (da andare a vedere/ a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..) C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?

Preferisco tutta l’arte in grado di comunicare con sincerità, in qualsiasi forma si manifesti. Non amo le grandi mostre, in cui c’è “troppo da vedere”: trovo vanifichino il lavoro di ogni artista. Considero fonte d’ispirazione chiunque sia in grado di perseguire con dedizione e lealtà la propria arte e i propri progetti.

-C’è un momento della giornata che ti piace particolarmente?

Non saprei, di ogni giorno preferisco un momento diverso!

Foto di un dettaglio di un libro dell'opera libro d'artista 'Là dove era il mare' di Irene Lupia, 2021
Dettagli da ‘Là dove era il mare’ volume 1, Irene Lupia, 2021

LAVORO

-Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?

Inconsciamente presumo ci sia sempre stato un interesse latente per l’arte, che ho messo a fuoco crescendo e insistendo per avere una formazione di tipo artistico. Guardando indietro, mi rendo conto di come ogni passo fatto in questa direzione sia stato quasi un salto nel vuoto: non avevo esattamente idea di dove mi avrebbe portato e perché, sapevo solo che era l’unica via possibile da seguire in quel momento. E, guardando al presente, la sensazione non è cambiata.

Foto ritraente delle stampe presenti all'interno del libro d'artista dal nome 'Nube' creato da Irene Lupia
Nube, ‘dalla nube alla cenere’ Irene Lupia, 2019

– Da dove ti è venuta l’idea e come ci sei arrivata\o? / Che cosa sentivi necessario: fare qualcosa di diverso, oppure andare oltre? Avevi un’idea chiara di quello che bisognava fare?

A partire dai primi anni di formazione in Accademia ho iniziato a mettere a fuoco il fatto che la grafica fosse la forma d’arte che forse più faceva al caso mio. Ho imparato a capire che l’energia e la dolcezza della punta di una matita che tocca una superficie è in grado di illuminare il mondo che ci circonda. Osservando un disegno, un segno, si può effettivamente ripercorrere lo sguardo di chi lo ha creato, è come seguire delle impronte su un sentiero di cui non sempre è dato conoscere la fine.

Rifletto spesso sul fatto che il primo gesto che ci ha resi profondamente umani è stato disegnare e dipingere dei segni sulle pareti delle grotte; il disegno, con il suo carattere primordiale, semplice e immediato, è un gesto che ci fa rivivere in pochi secondi la nascita dell’umanità. L’uso dell’incisione calcografica poi, unisce la creazione miracolosa di un segno con il miracolo della stampa.

Foto pupazzo fatto di tessuto creato da Irene Lupia e Giulia Gentilcore per il laboratorio 'La tana dei lupi gentili'
IDAR, Irene Lupia e Giulia Gentilcore

-Un’emozione che sapresti nominare mentre lavori?

Mettersi al lavoro in questo senso è una questione di esigenza: quindi, da una parte ci si sente sollevati nel sentire e vedere prendere forma ciò che ci abita dentro, anche se dall’altra, a volte, può essere doloroso.

-Prima di cominciare a lavorare hai già chiara l’idea di come sarà il tuo lavoro? Oppure è quando cominci che hai un’idea di quello che farai?

Comincio a far prendere forma ai miei pensieri dopo un lungo periodo di sedimentazione. Penso, ragiono e mi interrogo tanto prima di realizzare un lavoro. Succede lo stesso quando si tratta della parola. Non parlo molto, solo se sento davvero di doverlo fare e, soprattutto, se ritengo sia qualcosa che valga la pena di essere ascoltato. Difficilmente poi, i miei lavori esprimono un pensiero del tutto delineato, si tratta per lo più di riflessioni, appunti, domande che in me faticano a trovare risposte e rimangono esposte a nuovi sviluppi.

Dettaglio dell'opera Marmor Lunensis, libro con doppia struttura a fisarmonica dalle pagine triangolari. Al suo interno : Monopoli, appunti, fotografie ..
Dettagli da Marmor Lunensis, Irene Lupia, 2021

-Che ruolo svolgono i titoli per te? E quando li assegni? Di solito i titoli vengono prima o dopo che hai finito il tuo lavoro? / -Quale sarebbe il loro significato?

I titoli hanno spesso un ruolo fondamentale: accompagnano e talvolta rafforzano l’opera. Non è una regola, ma il più delle volte emergono durante la realizzazione del lavoro o al termine.

-Quand’è che senti che un lavoro è finito?

Quando avverto la sensazione che qualsiasi cosa io possa aggiungere finirebbe per risultare di troppo.

Foto dettaglio pagine riprese di lato dell'opera libretto d'artista 'Marmor Lunensis' di Irene Lupia, libro realizzato a mano con pagine a fisarmonica triangolari
Dettaglio da Marmor Lunensis

-Ti capita di doverti fermare mentre stai lavorando, perché non hai in casa il tipo di pezzo o di materiale che ti serve, e di dover aspettare finché non lo trovi?

Sì, può capitare soprattutto quando lavoro con la stampa d’arte o la stampa in camera oscura. Entrambe richiedono attrezzature e materiali specifici, ma dal momento che la realizzazione di un lavoro è preceduta da una lunga fase di progettazione e di studio, solitamente riesco ad organizzarmi per tempo.

-Quale lavoro secondo te funziona di più rispetto agli altri? / -Qual è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?

È una domanda a cui mi è difficile rispondere. Forse sento maggiormente riusciti i lavori più vicini a me nel tempo, poiché rispecchiano più fedelmente idee e pensieri che in quel momento mi appartengono. Rimango però affezionata anche a lavori realizzati diversi anni fa, riguardandoli provo una sorta di tenerezza.

Una delle due stampe ai sali d'argento ritraente i monti cinerini creata dall'artista Irene Lupia nel 2020, è un clichè verre e rayografia ottenuta con la cenere
Monti Cinerini, Irene Lupia,2020

-Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?

Realizzo un lavoro quando qualcosa smuove il mio sottobosco: un evento, una frase, un disegno, un libro, un brano musicale, qualsiasi elemento mi dia da riflettere facendo maturare l’esigenza di esprimersi in qualche modo. Disegnare, incidere, stampare, sono per me una forma di riflessione, silenziosa e in fondo visibile. La natura è sempre stata una costante, negli ultimi anni mi trovo spesso a riflettere sul modo in cui interagiamo con lei nell’era in cui siamo immersi, l’Antropocene. C’è qualcosa che sento essere molto più grande di noi, e gli ultimi progetti che ho realizzato non sono che raccolte di immagini, appunti, disegni, stampe, frammenti di testi e documentari che testimoniano lo stato attuale della Terra, la fragilità degli ecosistemi, la nostra capacità o incapacità, come specie, di comportarci da ospiti nella natura, il peso delle attività antropiche sul nostro pianeta.

Opera intera Marmor Lunensis, Irene Lupia, Collage che ritrae il libro da diversi punti di vista
Marmor Lunensis, Irene Lupia, 2021

-Hai fatto un percorso all’accademia di Belle Arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovata? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.

Il mio percorso è iniziato all’Accademia di Brera di Milano e si è concluso all’Accademia Albertina di Torino. Ripenso a quegli anni come anni davvero preziosi, senza i quali credo che ad oggi mi sentirei persa.

INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

-I social sono ormai una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?

Ho sempre fatto un po’ fatica a essere costante nella gestione delle mie pagine social. Nonostante ciò, reputo che siano un valido strumento per entrare in contatto con realtà, progetti e artisti con cui si condividono interessi e passioni; da questo punto di vista credo abbiano una potenzialità enorme ma al contempo richiedono una grande responsabilità.

Dettaglio libro 'tracce e sismografi' di Irene Lupia. Libro aperto posato sul tavolo
Tracce e sismografia, Irene Lupia, 2021

-Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e su ciò che produci?

Ho vissuto Milano per lo più nei suoi luoghi d’arte e in Accademia; per natura preferisco vivere tra boschi, campagne, montagne ed animali, mi trovo più a mio agio e mi danno il giusto tempo per rielaborare gli stimoli che raccolgo anche altrove.

-Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti? / Quali sono i progetti che non sei ancora riuscito a realizzare?

Conto di portare avanti “La Tana dei lupi gentili”, la mia ricerca artistica e l’attività di insegnamento. Ho alcuni progetti in mente, per ora poco più che idee; non amo il pensiero di non poter essere d’aiuto per chi si trova in una condizione meno privilegiata della mia e mi piacerebbe conciliare l’attività artistica con la possibilità di dare una mano a chi ne ha bisogno, utilizzando l’arte come mezzo di unione e partecipazione.

Collage di foto dell'opera libretto d'artista 'Là dove era il mare' di Irene Lupia 2021
Là dove era il mare, volume 2, Irene Lupia 2021

-Cosa significa per te essere artisti oggi?

Sono ancora affezionata alla concezione di artista che mi porto dentro fin da quando ero più piccola: reputo artisti gli animi sensibili, in grado di entrare in empatia con ciò che li circonda e di restituire questa empatia sotto una qualche forma d’arte.

-Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri di Milano?

Cito due artiste che ho avuto modo di conoscere durante gli anni trascorsi a Brera, Giulia Gentilcore e Irene Pessino e, se posso, un’altra artista con cui ho condiviso parte del mio percorso a Torino: Rasha Shokair.


Ringraziamo Irene Lupia per aver risposto alle nostre domande, potete continuare a seguirla sul suo profilo personale instagram e da quello della ‘Tana dei lupi gentili’ instagram

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