GRACE HAEUN SON

LIBERTA’ D’ESSERE

La capacità di guardarsi dentro, analizzando i propri ricordi ricongiungendoli con il presente. Un percorso di vita che unisce due realtà diverse.

Grazie alla fotografia immortala momenti di vita, cogliendone un’emozione unica.

PRESENTAZIONE

Allora… raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei, quanti anni hai?
-Di cosa ti occupi?

Sono Grace Haeun, ho 23 anni e sono cresciuta sulle isole Sud Est Asiatiche.

INTERESSI

-Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?
Cerco sempre nuovi artisti e brani di generi diversi.


-Un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?
‘Eat, Pray, Love’. Non è un capolavoro ma, se ti senti perso nella tua vita, è di grande aiuto.


-Qual’è la forma d’arte che preferisci? (da andare a vedere/ a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..) C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?
Fotografie, ho un particolare interesse nel catturare e documentare istanti di vita.

-C’è un momento della giornata che ti piace particolarmente?
Alle 4:00/5:00 di mattina, l’orario che custodisce una sacralità intoccabile.

Le 19:00, l’orario più romantico.

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LAVORO

-Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?
Da tutto: dalla vita, dagli incontri, dai sapori…
E’ importante affrontare la vita con verità, essere reali e vivere con tutta la nostra forza. Lontani dai ruoli di un ‘personaggio’.


-Da dove ti è venuta l’idea e come ci sei arrivata\o?
Da cose semplici.
La fotografia e la moda mi sono sempre piaciute. Siamo a Milano, una città piena d’ispirazione soprattutto nel campo della moda. Coniugo le mie esperienze fanciullesche e la mia nuova realtà.

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-Un’emozione che sapresti nominare mentre lavori?
L’ansia gioiosa.


-Che cosa sentivi necessario: fare qualcosa di diverso, oppure andare oltre? Avevi un’idea chiara di quello che bisognava fare?
L’essere ‘particolari’ è necessario per costruire e vivere a modo nostro.

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-Prima di cominciare a lavorare hai già chiara l’idea di come sarà il tuo lavoro?
Oppure è quando cominci che hai un’idea di quello che farai?
Guardo lo svilupparsi della mia idea. Quando incominci ti rendi conto dove il tuo lavoro ti può portare, sviluppando nuovi approcci.


-Quand’è che senti che il lavoro è finito?
Non riesco a darmi delle tempistiche.

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-Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?
Parto da una sensazione, un pensiero e lo analizzo nelle sue radici profonde. Sviluppo il mio pensiero o sensazione che provo in un determinato momento, lo faccio mio e cerco di liberarlo attraverso i miei lavori.


-Hai fatto un percorso all’accademia di Belle Arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovata? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.
Devo dire che non è per niente un’accademia facile. In Accademia di Brera sei spesso lasciato a te stesso, devi imparare da solo come sviluppare una certa tecnica o progetto. All’inizio è dura, ma poi ho capito quanto fosse stato per me una lezione di vita. Sono riuscita a trovare me stessa e il mio modo d’esprimermi, mi ha fatto crescere sia professionalmente che personalmente.


-Qual è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?
I lavori che ho apprezzato maggiormente sono realizzati senza un fine specifico, mostrano la mia sincerità, diversità… tutti i miei modi d’essere.
Alcuni esempi sono : la documentazione a Venezia, Autoritratti e progetti di costumi teatrali.

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INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

-I social sono ormai una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?
Tutto fa nella nostra generazione. Non sono brava a stare dietro ai social e alle pubblicazioni, anche questo è un lavoro da imparare.


-Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e su ciò che produci?
Decisamente, mi ha fatto vedere di più. E’ una città stancante e affollata, ma che dona molte possibilità di godersi la vita.


-Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?
Rimarranno un segreto.

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-Quali sono i progetti che non sei ancora riuscito a realizzare?
Un viaggio di documentazione con altri amici artisti in Tibet.


-Cosa significa per te essere artisti oggi?
Vivere. Alla fine tutto ritorna lì…creare.


-Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri che frequentano/hanno frequentato l’Accademia di Brera?
Mandy Lee
Noemi Cattaneo
Linda Tarabella

Ringraziamo Grace per aver risposto alle nostra domande, potete continuare a seguirla sul suo profilo Instagram.

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